Franco Vaccari racconta Rondine in tempo di guerra. L’indignazione dei giovani palestinesi e israeliani di fronte alla ferita creata dall’ingiustizia.

Due parole sulle altre: sgomento e indignazione. Il primo sentimento è quello di un uomo di pace: Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine. Il secondo è degli studenti palestinesi e israeliani che a Rondine hanno studiato e sono diventati amici ma che oggi, rientrati nelle loro case, soffrono una guerra che mai avrebbero voluto. “Il momento attuale è un misto di sensazioni e di pensieri commenta Vaccari. La prima sensazione è quella dello sgomento nel vedere una escalation globale che sembra non fermarsi. Mai vissuta una preoccupazione così intensa per le sorti del nostro mondo”. Il presidente di Rondine evidenzia un tema: “Sta saltando la categoria della terzietà. Stanno sfaldandosi le istituzioni internazionali e gli organismi sovranazionali, quelli pensati alla fine della seconda guerra mondiale e che oggi sembrano svanire. Anche al loro interno sembra affermarsi una paura globale che ha lo stesso effetto su ciascuno di noi. La tendenza è quella della difesa e della chiusura. È la paura che induce ad alzare le difese. È però una scelta irrealistica in un mondo globale. Nessuno può pensare di chiudersi nel suo orticello quando nel mondo ci sono sei miliardi di cellulari che tengono il globo in una sorta di connessione continua. Nessuno vive più isolato e nessun può illudersi di rimanere immune ai problemi degli altri”. Rondine continua il suo lavoro. “Lo facciamo ogni giorno perché in questa situazione diventa ancora più evidente la ragion d’essere di Rondine. Qui continuiamo a vedere nascere una piccola luce che è il futuro. Ho pranzato con uno studente israeliano e uno palestinese. Questo è l’unico luogo dove un palestinese e un israeliano possono stare insieme e dire quello che pensano”. Vaccari è convinto che ognuno di noi possa fare qualcosa. Dire che cosa non è semplice. “Non siamo telefoni cellulari e quindi non basta premere un tasto per poter veder arrivare immediatamente le risposte. Nessuno di noi è in grado di dare soluzioni immediate. La nostra coscienza, però, ci consente di sostare sulle domande. Pensare è un enorme passo in avanti. Lo possiamo fare in famiglia, a tavola ascoltando il telegiornale, in ufficio, a scuola. Pensare è fondamentale e altrettanto fondamentale è farlo insieme, ad esempio tra palestinesi e israeliani”.

“Il momento attuale è un misto di sensazioni e di pensieri”

Rondine si conferma la casa di tutti, un luogo dove i giovani continuano a studiare e a vivere insieme. “Continuiamo a sentirci con i nostri 40 studenti che sono tornati nelle loro case: 20 in Israele e 20 in Palestina. I loro sentimenti. Prima della rabbia, c’è l’indignazione. Una ferita provocata da un’ingiustizia genera indignazione e questo è un sentimento positivo di fronte al rischio che vediamo nel resto del mondo e che è rappresentato dall’indifferenza. Il ripiegamento personale e l’isolamento generano questo rischio. Si può arrivare al cinismo di fronte al dolore degli altri. Noi continuiamo a testimoniare che il palestinese può avere a cuore l’israeliano e l’israeliano può avere a cuore il palestinese”.

Franco Vaccari

Nato ad Arezzo nel 1952, è fondatore e presidente di Rondine Cittadella della Pace. Laureato in Psicologia alla “Sapienza” di Roma, esercita come psicologo libero professionista. Docente di psicologia, ha fondato e dirige il “Nuovo Laboratorio di Psicologia”, centro di ricerca e azione in ambito psicopedagogico. Franco Vaccari ha sempre avuto un ruolo di primo piano come formatore nel mondo dell’associazionismo, soprattutto di matrice cattolica, nel dialogo ecumenico e interreligioso.

Attività culminata nell’esperienza di Rondine, da lui fondata. Fino al 2005 è stato presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Diocesi di Arezzo – Cortona – Sansepolcro. Nel 2006 è diventato consulente del ministero per le Politiche della Famiglia, con delega per le questioni dell’infanzia e dell’adolescenza. Tra i vari riconoscimenti, ha ricevuto il Premio Minerva in Campidoglio a Roma e il Premio Dossetti.