La libreria sopra la Penna e la cooperativa di comunità in Garfagnana

Jeff Deutsch, importante “librario” di Chicago, autore de “La libreria dei sogni possibili”, descrive la libreria dei sogni come “un luogo in cui sfogliare libri senza fretta, trovare una varietà di titoli, e dove senti di appartenere ad una comunità di lettori” e dice ancora: “Le librerie tradizionali e di qualità, nel XXI secolo non sono più in grado di produrre profitto, ma continuano ad essere so-cialmente utili.
Quindi, se riteniamo che delle librerie c’è bisogno, allora librari editori, accademici, municipalità, devono mettersi insieme e cercare un modello per tenerle in vita”.
Ho ripensato a questa intervista a un quotidiano italiano mentre mi recavo a Lucignana, borgo montano di 180 anime, a qualche decina di chilometri da Lucca dove c’è una piccola libreria, inserita tra le 20 più affascinanti d’Europa.
La “Libreria sopra la Penna”, un progetto nato nel 2018 grazie ad un crowdfunding lanciato su Facebook da Alba Donati, scrittrice, poetessa, e fino a poco tempo fa Presidente del Gabinetto Viesseux.
Per capire come sia stato possibile, sono andata a vederla e ad incontrare Alba Donati.. Arrivo con tante domande. Parcheggio, percorro a piedi il selciato che sale e mi accorgo di essere arrivata dal gentile cicaleccio di voci femminili dietro ad un cancello verde: è un giardino, una terrazza sulla valle, in fondo una casetta in legno. Ragazze vanno e vengono, sistemano, riordinano, accolgono. Lo fanno anche con me, e poco dopo arriva Alba. Un abito viola, il volto sereno sorridente. Con lei Pierpaolo, il suo compagno.
Se cerchi in rete notizie sul Paese, digitando “Lucignana” a venir fuori è sempre la notizia della Libreria. “Per forza!” mi dirà Alba “la libreria è diventata più famosa di Lucignana”, su Istragram ha oramai superato da tempo le 1.000 citazioni, oltre non si conteggia, i tanti hashtag potrebbero essere anche 10.000.
“Sai – mi dice – quando da ragazzina sono andata a studiare a Firenze, dove poi ho vissuto, mi fu detto: sei della Garfagnana? lo sai che lì c’è il record delle malattie mentali? Questa esperienza per me è stata una sfida anche verso quelle orrende parole”. Prosegue: “Non è facile spiegare perché questo progetto ha sin qui funzionato. A volte io stessa lo chiedo alle persone che vengono. Alcuni parlano di sogno, di magia. Certo, il libro ha contribuito a far crescere l’interesse verso la Libreria”. (“La libreria sulla collina” è stato già tradotto e diffuso in USA, Canada, Argentina, Brasile, presto in Portogallo).
Alba e Pierpaolo mi raccontato tanti aneddoti sulle persone che sono arrivate a Lucignana e tante testimoniano come spesso ci si aggiri tra gli scaffali delle librerie tradizionali, quelle delle grandi catene editoriali, oramai tutte uguali, con i best seller in primo piano e si finisca per uscire senza acquistare, con l’idea di non aver visto altro. “Ma il lettore non esperto, in una grande libreria, come fa a sapere quale è il libro che gli parla? – dice Alba. Io volevo fare una libreria in cui c’è qualità, una bella selezione di titoli, e poi alcuni libri particolari, rari, come a cena con Jane Austen”. Accanto alla libreria il festival letterario “Little Lu-cy”, con un programma che da giugno a settembre porta scrittori e scrittrici, artisti come Noa, che ha tenuto il suo concerto nella Chiesa, personaggi come Giovanni Lindo Ferretti, con cui si poteva parlare e camminare andando verso un Eremo.
Chiedo loro, quale sia oggi la relazione tra la Libreria ed il borgo, che, certo, ha vissuto le difficoltà di ogni piccola realtà montana. “La maggioranza dei residenti ha accolto positivamente la Libreria, hanno capito la forza di questo progetto e sono felici dell’arrivo a Lucignana di tante persone. Altri forse vorrebbero tornare alla solitaria quiete di prima.
L’attuale Parroco ha messo a disposizione i suoi spazi, dato in gestione la Canonica ad un paio di coppie che nel fine settimana offrono pranzo e cena a turisti, visitatori. Alcuni hanno iniziato l’attività di albergo diffuso. Ad oggi, nel Paese, restano un falegname, un piccolo negozio di alimentari che apre qualche ora al giorno, e un “circolino”, luogo di ritrovo. Una scrittrice verrà a Lucignana e si fermerà per qualche giorno con la famiglia, c’è chi cerca casa.. Qualcosa si è messo in moto” mi dice Alba.
Dopo i sui grandi sforzi, oggi accanto a lei c’è la Cooperativa di Comunità. Gli introiti, certo non cospicui, vengono interamente reinvestiti nell’attività, su cui per fortuna non grava il costo di un affitto. Le istituzioni locali, il Comune di Coreglia Antelminelli, hanno dato una mano. E tanti volontari. Incontro Cecilia, maturità classica, Milanese “desideravo dopo il diploma, fare volontariato al servizio di un progetto.

“Un luogo in cui sfogliare libri senza fretta”

Questo mi è sembrato che parlasse a me, e cosi sono arrivata”, Laura, pensionata “il vantaggio di essere in pensione, è che puoi decidere di vivere e passare il tuo tempo dove vuoi e questo è un bel modo”, ed ancora Eva, con la quale al telefono ho fissato il mio appuntamento. Riparto. Non so se ho tutte le risposte alle mie domande, ma tra le riflessioni del Libraio di Chicago e questa storia ci sono molti elementi in comune. E si, delle librerie “non tradizionali” c’è un bisogno vitale.
Io intanto riparto con una shopper rossa, zeppa di libri che “mi hanno parlato”. Tra questi c’è “A tavola con Jane Auster”.