Pane e birra, miele e verdure: la nascita della rete delle cooperative sociali che si occupano di agricoltura e alimentazione. Mangerete è l’iniziativa che riunisce realtà di ogni parte d’Italia

Pane, olio, carne e verdure da Arezzo; miele da Catanzaro; birra dalla provincia di Parma. Queste sono soltanto alcune delle migliori produzioni alimentari italiane a chilometro zero unite dal filo della cooperazione sociale. Il filo che ha costruito Mangerete. Il marchio indica la rete e cioè la volontà e la capacità di unire e stare insieme per fare ancora meglio. Ma può essere anche letto come un verbo capace di annunciare un modo nuovo di sedersi a tavola: attento alla qualità e alle produzioni locali, solidale ai territori, capace di sostenere gli inserimenti lavorativi delle persone più fragili. “Protagoniste di questo progetto – ricorda il Presidente di Mangerete, Gabriele Mecheri – sono tutte cooperazioni sociali. La nostra finalità è creare occasioni di lavoro per chi è tagliato fuori, per i motivi più diversi, dall’ordinario mercato. In questi anni abbiamo lavorato in settori diversi e – per così dire – più tradizionali per la cooperazione. Poi ognuno di noi – e io parlo anche per Betadue – ha visto nelle attività agricole e in quelle legate al cibo un nuovo settore d’intervento. Valido di per sé ma anche per la sua capacità di creare un vero e proprio sistema con i piccoli produttori del territorio”.

In questo modo Betadue di Arezzo ha creato il marchio Tuttibuoni: un progetto pensato e realizzato per offrire un modello di ristorazione capace di promuovere un’alimentazione buona, semplice e sana attraverso la valorizzazione di prodotti della filiera corta e a km zero. A Noceto, in provincia di Parma, sulla base della tradizione agroalimentare di questo territorio e della sua natura cooperativistica, e con il contributo di Fondazione Cariparma è nato il Birrificio Sociale Articioc. A Catanzaro la cooperativa Kyosei si occupa, tra l’altro, di minori abusati e gestisce Casa di Nilla per l’inserimento lavorativo dei “care leavers”, cioè quei ragazzi che dovendo lasciare la struttura non hanno un altro luogo dove andare.

“Mangerete conferma la capacità della cooperazione sociale di mettere in pratica idee, E di saperlo fare unendo realtà geograficamente distanti.”

Kyosei produce vino, frutti di bosco e miele di castagno dalle sue arnie. Impegnate nel settore alimentare sono anche le cooperative sociali Minerva di Suzzara in provincia di Mantova; la Diciannove di Genova e il Consorzio Care Expert di Reggio Emilia del quale è vice Presidente Fabio Diana: “Mangerete è la conferma di una capacità della cooperazione sociale e cioè mettere in pratica idee, dare corpo ai progetti. E di saperlo fare mettendo insieme realtà geograficamente distanti. La mappa di Mangerete va da Mantova a Genova fino a Catanzaro, passando da Reggio Emilia, Parma e Arezzo. Questi sono segni concreti della crescita del sistema della cooperazione sociale italiana”. La Rete alimentare ha fatto il suo debutto a marzo a Milano, nell’ambito di Fa’ la cosa giusta, la più grande fiera italiana dedicata al biologico ed è stata poi protagonista a Solidalia, nel mese di giugno, a Parma. “Stiamo crescendo – conclude Mecheri. E realizziamo nuove alleanze con marchi di eccellenza come il Vino Nobile di Montepulciano che ha consentito la realizzazione del progetto Vino&Sostenibilità per la produzione di un’etichetta di Nobile di Montepulciano in linea con le politiche Esg. Protagonisti il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, la Vecchia Cantina di Montepulciano e la cooperativa sociale Betadue”.